UNA STORIA DI FAMIGLIA

IL NOSTRO STAFF

Siamo a San Giovanni Rotondo, la trattoria è stata creata nel 1972 da ‘Peppe’, spinto dalla passione per la cucina ereditata dalla famiglia, proprietaria di una storica locanda del posto. Insieme a sua moglie Giovanna si sono sempre contraddisti per qualità e cortesia. Oggi Marianna ed Angelo conservano la stessa filosofia: offrire pietanze locali cucinate con pochi ingredienti di altissima qualità come olio extra vergine di oliva, verdure biologiche, pasta fresca. Cucina semplice con un gusto autentico. Alla sera offre oltre 40 varianti di pizza, altamente digeribile grazie all’utilizzo di lievito naturale, farina e acqua. Arredata con gusto, dispone di 60 posti, ideale per cerimonie di ogni tipo. Offre anche cucina vegetariana e vegana. Trattoria da Peppe: prova i piaceri di una volta…

Simply Delicious

trattoria di famiglia

tradizioni e bontà

la differenza sta nella famiglia

Nella nostra cucina, ogni piatto è un abbraccio. Una famiglia unita dalla passione per la buona tavola, condivide con te i sapori autentici di una tradizione tramandata. Ogni ingrediente, scelto con cura, è un tassello di questo mosaico di amore e dedizione. Sentirai il calore della nostra casa in ogni morso.

Gestore del ristorante

Angelo

“Per me questo ristorante è un po’ come casa mia. Mi piace pensare di essere il vostro padrone di casa, quello che vi accoglie con un sorriso e vi fa sentire a vostro agio. La cucina è la mia passione e voglio condividere con voi questa gioia, coccolandovi con piatti fatti con amore e ingredienti freschi. La vostra soddisfazione è la mia più grande ricompensa!”

Angelo Lopes

chef

marianna

“Sono cresciuta in questa cucina, respirando i profumi della tradizione. Per me, cucinare è un modo per onorare le mie radici e condividere con voi i sapori della mia terra. Quando varcate la soglia del mio ristorante, vi offro non solo un pasto, ma un’esperienza autentica, un viaggio nel cuore della cucina pugliese. La vostra soddisfazione è la mia più grande ricompensa.”

Marianna Cappucci